CTR su Facebook Ads: credenze e paradigmi

Indice

Quando parliamo di Facebook Ads dobbiamo prendere in considerazione il CTR (Click-Through Rate).

Il CTR è una metrica estremamente importante per misurare l’efficacia degli annunci pubblicitari

Dall’avvento di Facebook Ads ogni advertisers si è posto le seguenti domande:

  • quale è un buon CTR?
  • il CTR che sto ottenendo è buono oppure no?

In questo articolo scoprirai che cosa è il CTR, come deve essere analizzato e come riuscire ad incrementarlo in base ai vari benchmarks di settore.

 

Che cosa è il CTR

Il CTR rappresenta il rapporto tra il numero di clic effettuati su un annuncio e il numero di visualizzazioni dello stesso.

Viene utilizzato come indicatore di performance per gli annunci, in quanto misura la percentuale di utenti che, dopo aver visto un annuncio, hanno deciso di cliccare su di esso.

 

Il CTR su Facebook Ads

Su Facebook esistono diversi tipi di clic che possono essere effettuati dagli utenti sui vari annunci, ognuno dei quali ha il proprio CTR univoco:

 

CTR (tutti i click)

La percentuale di volte in cui le persone hanno visto la tua inserzione ed eseguito un click (tutti).

Tutti i click possono essere, ad esempio:

  • Click sulla CTA dell’annuncio;
  • Click sul profilo o sull’immagine profilo della Pagina aziendale associata;
  • Reazioni ai post (“Mi piace”, “Love”, etc.);
  • Commenti o condivisioni;
  • Click per espandere i contenuti multimediali (come le immagini) a schermo intero;
  • Click per eseguire azioni identificate come obiettivo della tua campagna (come mettere “Mi piace” alla tua Pagina per una campagna di coinvolgimento della Pagina).

Inoltre è possibile utilizzare anche il CTR unico (tutti i click).

Questa metrica indica la percentuale di persone che hanno effettuato uno o più click su un annuncio (rispetto al numero di volte in cui l’annuncio è stato visualizzato), ma verrà conteggiato come unico.

Esempio: se Mario Rossi ha cliccato più di una volta sulla CTA dell’annuncio, il sistema conteggerà quel click 1 sola volta (a prescindere che ci abbia cliccato 3,4,5 volte). 

 

CTR (tasso di click sul link)

Questa è la metrica che viene maggiormente utilizzata dagli advertisers (rispetto alle altre opzioni di CTR).

Essa misura i click degli utenti che vengono portati dentro o fuori Facebook/Instagram/etc.

Il click sui link può assumere diverse forme, come ad esempio:

  • Click sulla CTA o sulle immagini presenti nell’annuncio: questi click portano gli utenti a una pagina di destinazione fuori da Facebook, come un eCommerce o una landing page dedicata;
  • Click che portano ad aprire un modulo di lead generation o un annuncio Instant Experience: in questo caso, l’utente viene portato a interagire direttamente con l’annuncio senza abbandonare Facebook;
  • Click su un link presente nel copy dell’annuncio: questo tipo di click porta l’utente a una pagina di destinazione specifica correlata all’annuncio.

Inoltre è possibile utilizzare anche il CTR unico (tasso di click sul link).

Questa metrica tiene conto solo del numero di click unici sul link presente nell’annuncio.

Esempio: se Mario Rossi clicca più volte sullo stesso link presente in un annuncio, il sistema considererà solo un click unico, in modo da evitare di contare più volte la stessa azione.

 

CTR (tasso di click) in uscita

La percentuale di volte in cui le persone hanno visto la tua inserzione ed eseguito un click in uscita.

Per click in uscita si intende gli utenti che vengano portati a destinazioni esterne alle tecnologie di Meta:

  • Siti web;
  • eCommerce
  • La tua app in un app store;
  • Deep link all’interno dell’app.

Anche in questo caso è possibile applicare il CTR per click unici in uscita e verrà conteggiato esclusivamente un click a prescindere se un utente a cliccato 2+ volte sullo stesso annuncio.

 

Calcolo e formule dei CTR su Facebook Ads

 

CTR (tutti i click)

Dividiamo tutti i click per le impressions e moltiplichiamo per 100 (la metrica viene rappresentata in percentuale).

 

CTR (tasso di click sul link)

Dividiamo tutti i click sul link per le impressions e moltiplichiamo per 100 (la metrica viene rappresentata in percentuale).

 

CTR (tasso di click) in uscita

Dividiamo i click in uscita per le impressions e moltiplichiamo per 100 (la metrica viene rappresentata in percentuale).

 

Comparazione di tutti i CTR su Facebook

Come abbiamo visto su Facebook c’è la possibilità di utilizzare molteplici CTR.

Ogni CTR ha la sua caratteristica che viene utilizzata a seconda degli usi che un advertiser vuole farne.

In questa tabella puoi analizzare il confronto.

 

Paradigmi sul CTR

Sappiamo che il CTR è una metrica importante quando parliamo di advertising.

Purtroppo, molti advertisers commettano l’errore di ritenere che un basso CTR sia sinonimo di una performance scadente, con un conseguente aumento del costo per acquisizione (CPA) e una riduzione del ritorno sull’investimento pubblicitario (ROAS).

In realtà, il legame tra CTR, CPA e ROAS è molto meno lineare di quanto si possa pensare.

In molti casi un CTR basso può ugualmente fornire un CPA e un ROAS elevati, mentre un alto CTR può corrispondere a un CPA e un ROAS bassi.

La ragione di questo è che il CTR non è l’unica variabile che incide sulle performance di una campagna pubblicitaria online.

Altre metriche come:

  • il costo per click (CPC);
  • il costo per mille impressioni (CPM);
  • il tasso di conversione;
  • il valore medio dell’ordine (AOV),

sono altrettanto importanti per valutare l’efficacia di una campagna pubblicitaria.

Esempio: se una campagna pubblicitaria ha un CTR basso ma un alto tasso di conversione, significa che nonostante il basso numero di click, l’annuncio sta comunque attirando utenti interessati che effettuano una conversione.

In questo caso, il CPA e il ROAS possono essere ugualmente positivi.

Esempio: d’altra parte, un alto CTR potrebbe essere il risultato di un annuncio accattivante o sensazionale (per esempio clickbait) che attira un gran numero di click, ma che non porta a conversioni effettive.

In questo caso, il CPA e il ROAS potrebbero essere bassi nonostante il CTR elevato.

Oppure prendiamo il caso dei benchmarks di settore.

Ogni settore ha i suoi benchmarks (metriche di riferimento che possono variare nel tempo).

Questi benchmarks variano a seconda del settore, del tipo di audience e di molte altre variabili.

 

Benchmarks di settore

Ogni settore ha i propri benchmarks, ovvero le metriche di riferimento che possono variare nel tempo.

Per esempio, ecco una panoramica dei CTR degli annunci di Facebook per settore fornita da Instapage, che ti darà un’idea:

Source: Instapage

Come mostrato nel grafico, ci sono alcuni settori che presentano alti CTR mentre altri settori presentano bassi CTR. 

Esempio: se stai promuovendo un prodotto di nicchia a un’audience molto specifica, è possibile che il tuo CTR sia basso poiché il pubblico di riferimento è limitato.

In questi casi, un CTR basso non è necessariamente un problema e potresti comunque ottenere un costo competitivo per impressioni (CPM) o per clic (CPC).

Inoltre, è importante notare che i benchmarks possono variare a seconda della piattaforma su cui si sta pubblicizzando.

Esempio: potrebbe capitare che il CTR medio degli annunci su Facebook sia di 1,2%, mentre quello degli annunci di ricerca su Google è di circa il 4%.

Conoscere questi benchmark è fondamentale poiché ti aiuta a impostare aspettative realistiche per la tua campagna pubblicitaria.

NB. Solitamente quello che facciamo è fare un’analisi di benchmarking, stanziando un budget di spesa oubblicitaria minimo e capire quale è il CTR medio dell’account pubbliictario. In questo caso il test deve essere lungo almeno 1 mese con un budget pubblicitario di € 2.000,00 – € 3.000,00.

 

Come aumentare il CTR

Quando il tuo CTR è più alto della media storica del tuo account pubblicitario dormirai sonni tranquilli.

Ma quando il CTR inizia a scendere, allora i problemi iniziano ad arrivare.

Vediamo di seguito quali sono le strategie in grado di incrementare il CTR:

  1. Utilizza i triggers giusti: i triggers parole chiave per ottenere un alto CTR. Assicurati di utilizzare le parole chiave giuste nel tuo annuncio, in modo che risulti rilevante per il pubblico a cui si rivolge. Utilizza strumenti di ricerca delle parole chiave per trovare le parole più pertinenti per la tua attività.

  2. Scrivi un titolo accattivante: il titolo del tuo annuncio è ciò che attirerà l’attenzione degli utenti. Assicurati di scrivere un titolo accattivante che sia pertinente alla tua attività e alla tua offerta. Utilizza parole forti che suscitino emozioni e incoraggino gli utenti a cliccare sul tuo annuncio.

  3. Usa immagini di alta qualità: le immagini sono un altro elemento importante degli annunci. Utilizza immagini di alta qualità e che siano pertinenti alla tua attività. Assicurati che le immagini siano nitide e ben illuminate.

  4. Scrivi un testo chiaro e conciso: il testo dell’annuncio deve essere chiaro e conciso. Utilizza frasi brevi e semplici, che siano facili da leggere e comprendere. Includi anche un chiaro call-to-action, ovvero un invito a cliccare sul tuo annuncio.

  5. Scegli il giusto formato di annuncio: ci sono diversi formati di annunci tra cui scegliere. Assicurati di scegliere quello giusto per la tua attività e la tua offerta. Ad esempio, se stai promuovendo un prodotto, potresti scegliere un annuncio carosello che mostra diverse immagini del prodotto.

  6. Testa e modifica: testa i tuoi annunci e apporta le modifiche necessarie. Prova diverse parole chiave, titoli, immagini e formati di annuncio per trovare quello che funziona meglio per la tua attività. Monitora anche il tuo CTR e apporta modifiche in base ai risultati.

Aumentare il CTR dei tuoi annunci richiede tempo e sforzo, ma può avere un impatto significativo sui risultati della tua attività online.

 

CTR vs CPA e ROAS

Anche se un CTR alto può portare a un tasso di conversione maggiore, non è l’unico fattore che influenza il CPA e il ROAS.

Altri fattori importanti includono:

  • la qualità del copy dell’annuncio;
  • la pertinenza della pagina di destinazione;
  • le opzioni di targeting scelte;
  • la strategia di bidding adottata.

Esempio: se il copy dell’annuncio indica elementi non veritieri, potresti ottenere un CTR alto ma un tasso di conversione basso, il che si tradurrà in un CPA alto e un ROAS basso.

Oppure se si utilizza una strategia di bidding aggressiva per ottenere il massimo numero di clic possibile, si potrebbe ottenere un alto CTR ma anche spendere un sacco di denaro per clic che non generano conversioni.

Sebbene il CTR sia un fattore importante nel successo delle campagne pubblicitarie online, ci sono molti altri fattori da considerare per assicurarsi di ottenere un CPA e un ROAS ottimali.

La combinazione di un copy ben scritto, una pagina di destinazione ottimizzata, una strategia di bidding appropriata e opzioni di targeting accuratamente scelte può garantire il successo di una campagna pubblicitaria online.

 

Conclusioni

In conclusione, è importante capire che un CTR basso non significa necessariamente un CPA e un ROAS bassi.

Invece, è fondamentale concentrarsi sui benchmarks della propria industria e ottimizzare la propria campagna pubblicitaria di conseguenza.

Inoltre, è importante considerare altri fattori che influiscono sulle performance della campagna pubblicitaria, come il copy dell’annuncio, la pagina di destinazione, il targeting e la strategia di bidding.

Adottando un approccio olistico alla pubblicità, è possibile massimizzare il ROI e raggiungere gli obiettivi aziendali.

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